Il reflusso gastrico è un disturbo che comporta il rigurgito dell’acido gastrico dallo stomaco nell’esofago. Si stima che affligga circa il 25% della popolazione, è quindi decisamente diffuso, soprattutto dopo i 30 anni.

Vediamo insieme alcune consigi legati a questa problematica!

Il reflusso gastrico causa disturbi quali bruciore di stomaco, sensazione di acidità e talvolta dolore retrosternale; ma alle volte può comportare la comparsa di tosse cronica, abbassamento del tono di voce e difficoltà di deglutizione: insomma, i sintomi sono vari e diversi, dipendenti da ogni singolo individuo. 

Le cause che comportano la comparsa del reflusso gastrico possono essere diverse, ma tra le più comuni troviamo una produzione eccessiva di acido gastrico, il rilassamento dei muscoli dello sfintere esofageo, l’obesità o la gravidanza, un’alimentazione scorretta (ricca in grassi), o un eccesso di alcool e fumo. 

Il farmaco è l’unica soluzione al reflusso gastrico: falso!

Il falso mito più comune riguardo i rimedi contro il reflusso è la credenza che per evitarlo si deve ricorrere esclusivamente ai farmaci. Se questo può essere vero per alcuni soggetti in particolare, non è verità assoluta per tutti.

Un primo approccio può essere quello di intervenire sullo stile di vita, migliorandolo. Ad esempio, una sana e corretta alimentazione, non eccessiva in grassi, e un buon livello di attività fisica (almeno mezz’ora al giorno) possono essere una strategia ottimale ed efficace per alleviare notevolmente i sintomi del reflusso gastrico.

Ad oggi la scienza riconosce che non esiste un percorso adatto a tutti, ma che sia necessaria una personalizzazione per ogni singolo individuo. Quel che è vero è che alcuni alimenti notoriamente aiutano in caso di reflusso gastrico, mentre altre scelte alimentari tendono ad accentuarlo.

Alimenti consigliati e sconsigliati in caso di reflusso gastrico

Il primo consiglio per chi ha problemi di reflusso gastroesofageo è di limitare alcuni alimenti, tra cui caffè o tè (sostanze nervine), cioccolato, aglio e cipolla crudi, e cibi acidi come pomodori o agrumi. 

Allo stesso modo, vengono consigliati cibi magri come pesce e carni bianche, riso bianco o pasta di semola, verdura lessa. Questo può essere vero come primo approccio, ma non bisogna sottovalutare la personalizzazione dei suggerimenti dietetici. Ad esempio, alcune persone tollerano benissimo il caffè, ma non riescono a digerire latticini magri.

Tra gli alimenti consigliati rimangono al primo posto frutta e verdura che, essendo alimenti alcalini, combattono l’acidità dello stomaco. In particolar modo, le banane contengono proprietà antiacide naturali.

Anche i cibi fermentati sembrano essere di aiuto, come yogurt, kefir e kimchi: questi alimenti hanno proprietà protettive nei confronti di tutto l’apparato digerente, dallo stomaco all’intestino. In questo caso però è necessaria una valutazione da parte del paziente stesso, che deve provare a introdurre tali alimenti e ne deve valutare la digeribilità secondo le proprie esigenze.

Infine, per aiutare la digestione, alcuni alimenti specifici come liquirizia e papaya sembrano avere un effetto benefico, facilitandola.

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Autore

Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista

Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).