L’intestino pigro è una condizione che colpisce circa il 15% della popolazione e comporta un rallentamento del transito intestinale con conseguente difficoltà nell’evacuazione.
Vediamo insieme alcuni consigli utili per favorire una corretta motilità intestinale.
Peristalsi intestinale e intestino pigro
Quando mangiamo, il cibo viene digerito ed assimilato mentre le sostanze di scarto attraversano tutto l’intestino: a questo livello avvengono gli ultimi processi di assimilazione, mentre il materiale di scarto prosegue il suo viaggio verso l’espulsione.
A far muovere ed avanzare il contenuto dell’intestino è la peristalsi intestinale, ovvero la contrazione della muscolatura dell’intestino.
Ii muscoli enterici sono costituiti da una muscolatura liscia involontaria, dipendente dal sistema nervoso autonomo. La contrazione avviene in un movimento ondulatorio che causa l’avanzamento del contenuto intestinale e ne impedisce l’avanzamento in senso opposto. Se questa contrazione non avviene correttamente o rallenta, il contenuto dell’intestino frena il suo percorso causando una scarsa e difficile evacuazione. Inoltre, più le feci rimangono all’interno dell’intestino, più questo ne assorbe l’acqua: in questo modo le feci si disidratano e risultano più dure, complicando ulteriormente l’espulsione.
È facile confondere intestino pigro e stitichezza, perché questi disturbi condividono cause e sintomi, ma sono due condizioni diverse tra loro. In particolare, tra i sintomi dell’intestino pigro troviamo:
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- Gonfiore e tensione addominale
- Difficoltà marcata ad evacuare
- Dolore nell’evacuazione
- Feci disidratate e/o caprine
- Meteorismo
- Sensazione di incompleto svuotamento intestinale
- Nei casi più gravi e prolungati può portare alla comparsa di ragadi ed emorroidi a causa dello sforzo compiuto nell’evacuazione
Cause dell’intestino pigro
L’intestino pigro può manifestarsi in maniera occasionale, acuta o cronica. Le cause possono essere diverse, di seguito ne citiamo alcune:
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- Stile di vita inadeguato (sedentario o poco regolare)
- Ridotto apporto di liquidi e fibre
- Assunzione di farmaci
- Disbiosi (mancato equilibrio della flora microbica intestinale)
- Alterazioni dei livelli di alcuni ormoni
Le cause della comparsa dell’intestino pigro sono numerose, ma ci sono anche tecniche che ci permettono di facilitare la peristalsi intestinale, per contrastare stitichezza e difficoltà di evacuazione.
Consigli per favorire la motilità intestinale
In primis, è necessario seguire uno stile di vita che sia il più equilibrato e virtuoso possibile: la dieta dev’essere salutare e ricca di acqua, per favorire l’idratazione delle feci, e dovrebbe essere svolta un’adeguata attività fisica settimanale (la contrazione dei muscoli volontari facilita e favorisce il lavoro della peristalsi intestinale).
La dieta dovrebbe essere ricca in fibre: frutta e verdura, che oltre ad essere ricche d’acqua sono un’ottima fonte di fibre, sono veri e propri jolly per favorire la motilità intestinale. Infatti, insieme a cereali integrali e legumi, aumentano la massa fecale (grazie proprio al contenuto di fibre), facilitando il lavoro della peristalsi intestinale.
Laddove la dieta e lo stile di vita non siano sufficienti, si può ricorrere ad integratori in grado di favorire il transito intestinale e ripristinare una corretta motilità. Ad esempio, lo Psyllium viene spesso utilizzato in caso di difficoltà di evacuazione, perché ha proprietà che gli consentono di attirare acqua e liquidi nell’intestino, normalizzando l’idratazione delle feci ed il loro volume, ed andando quindi a favorire l’evacuazione.
Anche un’integrazione a base di probiotici e prebiotici può dimostrarsi utile, in quanto la flora batterica può incidere notevolmente sulla qualità delle feci.
Come detto in precedenza, idratarsi a sufficienza è importantissimo per contrastare l’intestino pigro: idratarsi con tisane a base di finocchio, tarassaco, senna o liquirizia può essere utile, in quanto queste piante sono note per i loro effetti emollienti e lievemente lassativi (di fatto, spesso si trovano nei mix di tisane “regola” e “depurative”).
Nei casi più gravi ed ostinati è opportuno rivolgersi ad un medico, che potrebbe prescrivere farmaci lassativi contro la stitichezza.
Cerchi ulteriori consigli di alimentazione in caso di stipsi? Leggi anche l’articolo “Ricetta anti-stitichezza e anti-gonfiore: tornare alla normale regolarità“
Dott.ssa Giulia Aliboni – Biologo Nutrizionista
Laurea triennale in Biologia presso Università di Pisa nel 2018 e Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana presso Università Statale di Milano nel 2020. Esperta in nutrizione personalizzata, disbiosi intestinale ed intolleranze alimentari. Socio Sinseb (Società Italiana Nutrizione Sport e Benessere).